Verona lungo il fiume Adige
Itinerario di circa 3 ore o giornata intera. info@guideverona.net +39 3398875599
Con l’itinerario Verona lungo il fiume Adige vogliamo portarvi alla scoperta dell’organizzazione sociale ed economica di Verona durante i secoli in maniera un po’ insolita e lontana dai flussi turistici. Il punto di ritrovo sarà di fronte alla chiesa di San Zeno Maggiore dove in passato, accanto all’attigua abbazia ed al porto di entrata alla città si allestiva una Fiera, luogo di numerosi scambi commerciali. Si prosegue lungo le Regaste dove in passato si trovavano le idrovore o ruote idrauliche che dovevano portare agli orti della zona l’acqua raccolta dal fiume. Oggi le idrovore non esistono più, ma sarà interessante scoprire come erano questi oggetti ed il loro utilizzo…
Verso Castelvecchio…
Da qui vediamo già la zona di San Martino in Aquaro dove oggi sorge Castelvecchio. Segue un tratto del fiume Adige dove la corrente è più calma e deposita quindi dei sedimenti sabbiosi… in questa zona si scaricavano i vari materiali per l’edilizia trasportati dalle zattere. Anche le zattere oggi non ci sono più, e allora cercheremo di capire come venivano costruite ed utilizzate…
Il commercio della lana
“Verona lungo il fiume Adige” continua dove abitavano e lavoravano i commercianti dediti al commercio della lana nelle varie fasi della lavorazione. L’arte della lana a Verona ha una tradizione antica e la maggior produzione è in epoca scaligera quando moltissime famiglie si dedicavano alla produzione di stoffe . La Domus Mercatorum di Piazza Erbe fu inizialmente destinata a quest’Arte. A ricordo di questa attività rimane una colonna con un agnello sul capitello nelle vicinanze di ponte della Vittoria.
Il commercio delle pelli e altro…
Anche la lavorazione delle pelli era un commercio importante a Verona. Le pelli erano molto richieste per calzature, borse, foderi per pugnali e spade, legacci, selle, ecc… accanto alla lavorazione delle pelli c’erano tintori, fabbri, barcaioli, facchini, portatori d’acqua, pescatori, lavandaie…..Molti dei toponimi che troviamo ancora oggi nelle vie e viuzze veronesi ci ricordano dove si svolgevano queste attività.
Le tasse nel medioevo
In zona Duomo, in epoca comunale si riscuoteva una imposta chiamata teloneo per le merci in transito, mentre in zona della chiesa di San Giorgio in Braida attraccavano imbarcazioni e vi era un ostello che garantiva ai mercanti ospitalità.
I mulini sul fiume Adige
Passato Ponte Pietra e il teatro romano, arriviamo alla zona dei mulini natanti, proprio dietro Santa Anastasia, già una cinquantina nell’anno 1239. Con l’energia dell’acqua si poteva macinare, pressare, follare, segare, soffiare, ecc…
In questa zona Verona aveva la sua Isola con calli, piazzette e ponticelli: ne rimane il nome, poiché dopo la piena del 1882 un ramo del fiume è stato interrato.
La dogana
Verona lungo il fiume Adige prosegue verso San Fermo e la Dogana Veneta dove le mercanzie venivano trattenute per la quarantena. Così si disinfettavano le merci sospette provenienti da altri paesi. Le epidemie in passato erano molto frequenti. L’itinerario si conclude in via Pallone dove già Goethe assistette ad una partita con notevole presenza di spettatori!